venerdì 17 novembre 2017

ARPAD WEISZ

E' incredibile come lo sport e la storia siano così intrecciati tra di loro. La seconda guerra mondiale è stata la più grande tragedia della storia e come accade in questi casi, diventa l'arbitro di tante vicende,di tanti momenti. Arpad Weisz è stato un uomo e un allenatore. Un visionario di un calcio contemporaneo oggi e per un periodo il più grande di tutti tra quelli seduti in panchina. Ma sicuramente uno dei migliori di sempre.
Arpad Weisz nasce a Solt,il 16 aprile 1896, da una famiglia di ebrei ungheresi. Ala sinistra di discreto livello,inizia la sua carriera nel suo paese e precisamente nel Torekves,squadra di Budapest. La sua carriera non è grandiosa come quella che farà da allenatore,ma prima di allenare in Italia,lui ci arriva da giocatore. Infatti lo si ricorda per una partita giocata tra Italia e Ungheria,finita 0-0,a Genova. La prima società a notarlo fu il Novara,ma per variecircostanze, andò a giocare prima all'Alessandria,per poi andare all'Inter. Da qui, incomincia davvero la carriera di Arpad. Dopo una breve parentesi calcistica italiana, prende le redini dell'Inter, dominando in lungo e in largo. Ma sopratutto,è stato colui che scoprì il più grande giocatore italiano,Giuseppe Meazza. Il giocatore più forte del mondo tra il 1934 e il 1938. Curiosità: Meazza è stato anche il primo testimonial italiano,sponzorizzando dentifrici.
Arrivato a Bologna,si consacra definitivamente. La squadra è letteralmente la sua impronta,rispecchia totalmente la sua visione di gioco. Vince due scudetti(dopo quello con l'Alessandria nel 1929-1930) nelle stagioni 1935-1936 e 1936-1937. Era la squadra più forte in Italia. Infatti nel Bologna c'erano giocaori come Angelo Schivio(autore del gol vittoria che assegnò il modiale del 1934 all' Italia contro la Cecosovacchia),Federico Fedullo. Oppure Andreolo, il cardine di centrocampo di quel Bologna. Una squadra sul tetto d'Italia e a un passo dal tetto d'Europa. Si perchè nel 1937,giocarono il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi, uno dei propulsori che daranno vita alle moderne competizioni continentali. E in  finale, giocherà contro gli inventori del calcio. Gli inglesi. E precisamente contro il Chelsea,che crolla davanti al quel Bologna così forte. Risultato finale 4-1. Ora Weisz è sul tetto del mondo. Tutti lo conoscono e forse è anche questo il problema. Si perchè è costretto ad andare via da Bologna, dall'Italia. Le leggi razziali appena promulgate parlano chiaro... Così se ne va. Ma qui la storia ci porta a un bivio: poteva scegliere due strade. La prima,andare in Uruguay,dove era conosciuto e aveva giocato, mettendo così in salvo la famiglia. La seconda, è quella di seguire la sua passione:il calcio. Così decide di andare a Parigi,convinto che questo periodo storico,in qualche modo potesse passare...
Nella capitale parigina riceve un sacco di rischieste,ma nessuna lo attrae particolarmente. Così decide di accettare la proposta Dordrecht. Una piccola squadra olandese,che sotto la sua guida non vincerà il campionato,ma batterà lo stesso gli squadroni olandesi. La sua popolarità è sconfinata e arriva inesorabilmente oltre confine. Al di là del quale,per vicini di casa, gli olandesi hanno i tedeschi. E così, un giorno,le SS bussarono alla sua porta. E da qui in poi la storia possiamo intuirla. Un destino che ha accomunato milioni di persone e la sua famiglia. E' inutile dire altro. Arpad Weisz morirà ad Auschwitz nel 1944. Ad oggi,possiamo dire che, Arpad non venga ricordato come giusto che sia. E forse, pensandoci bene,se non avesse interrotto la sua carriera, sarebbe andato ad allenare il grande Ajax,la squadra degli ebrei di Amsterdam. Vincendo e rivincendo. E così,forse,sarebbe stato ricordato come uno dei più grandi allenatori di sempre.

COSA SI MANGIAVA IN QUEL PERIODO?

Il nostro menù,si sà,è rinomato in tutto il mondo. Ma forse pochi sanno che molti dei piatti che quotidianamente mangiamo,risalgono a quel periodo storico. Ideati per tanti motivi,ma sopratutto per la fame. Un esempio è la cipollata, una rivisitazione povera del friggione bolognese. la preparazione consisteva nello stufare  1 kg di cipolle in acqua e olio (quando fosse possibile). Poi veniva tritato sedano, carote, prezzemolo, aglio e pomodori. Facendo rosolare il tutto. Infine, dopo una rapida cottura, si univano i due composti fino a farli asciugare e aggiungendo,per completare, basilico o Parmigiano. Il tutto si mangiava con del pane,spesso raffermo.
Per preparare il friggione invece, le cipolle vengono condite con zucchero e sale grosso e messe a macerare per quattro ore. Vengono poi messe, con la loro acqua e lo strutto, in un tegame, facendole cuocere a fuoco lento per tre ore e aggiungendo il pomodoro a metà cottura. Il risultato è una salsa cremosa dal gusto forte, ottimo come contorno di carni.